Un evento che si perde nella leggenda, l'arrivo nel 1111 dei turchi appunto, respinti grazie all'intervento degli angeli inviati da san Gerardo, patrono della città.

Descrizione

Potenza con la Sfilata dei Turchi, ricorda un evento che si perde nella leggenda, l’arrivo nel 1111 dei turchi appunto, respinti grazie all’intervento degli angeli inviati da san Gerardo, patrono della città. La rievocazione, nella notte del 29 maggio, precedente al giorno dedicato al santo patrono, è radicata nella popolazione ed ogni anno è attesa con entusiasmo e trepidazione. Il corteo sfila con i personaggi che rappresentano i protagonisti della vicenda e primeggia su tutti il carro con la statua del Santo. Sfilano oltre 500 figuranti, con costumi di diverse epoche, in particolare tre ambientazioni e tre periodi storici: il XIX secolo, con riferimento a Raffaele Riviello e il suo volume sulle tradizioni potentine, ricostruisce ambienti di festa cittadina nell’Ottocento; il XVI secolo con l’accoglienza in città del conto Alfonso de Guevara e la sfilata di San Gerardo bambino su una barca che salva dai saraceni; e infine il XII secolo quando nacque la devozione stessa per il santo, e la sua santificazione vox populi proprio in seguito al suo vescovado tra il 1111 e il 1119. Giullari e banditori, danze e musiche lucane, strumenti tradizionali, mangiafuoco e giocolieri, sbandieratori e tamburini, chiarine e carri, momenti di folclore e momenti di spiritualità e preghiera si alternano i questa gioiosa festa popolare dove sacro e profano si intrecciano come è tipico della cultura lucana. di Chiara Zirino

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