Descrizione
E’ uno dei riti pasquali più antichi e suggestivi d’Abruzzo, risalente all’epoca tardo medioevale e legato alla tradizione dei drammi liturgici. E’ una rappresentazione teatrale in bilico tra sacro e profano: sono sei carri, trainati da trattori, più un settimo trasportato a spalla, con sopra giovani attori immobili che interpretano scene del Vecchio e Nuovo Testamento, davanti a un fondale affrescato. In alto vi è una bambina, legata a una spalliera a forma di raggiera, che impersona la ’Madonna”. Un’ispirazione interamente religiosa, alla quale è stato attribuito per secoli anche un significato propiziatorio per il futuro raccolto, come testimoniano il carro delle messi, che un tempo accompagnava la sfilata, e i contadini che mimavano l’atto di zappare o di mietere il grano. Il Talamo presenta forti analogie con gli Auto Sacramentales di Spagna e i Pageants d’Inghilterra, entrambi narrazioni di scene sacre interpretate da attori su palchi mobili. Il nome del ’palco” orsognese passando per il greco thalamos e il latino thalamus deriva dalla radice thal, che significa tenere, portare, sostenere. La tradizione è particolarmente suggestiva per l’intreccio di storia e mito al quale si fa risalire la nascita del primo Talamo. La leggenda vuole che esso sia nato in una cappelletta, in onore della Madonna del Rifugio. Qui i fedeli si ritrovavano proprio la notte tra il lunedì e il martedì in Albis per vegliare un’immagine della Vergine dal volto nero. Volto che, secondo i presenti, cambiava colore o muoveva leggermente i lineamenti. Quanto bastava per poter gridare al miracolo. Per secoli il quadro fu oggetto di grande venerazione: un’altra leggenda popolare voleva che si trovasse nel punto in cui, tra le foglie di un grosso fico, era apparsa la Vergine Maria, proprio una notte tra il lunedì e il martedì di Pasqua.
Informazioni
Comune di Orsogna Piazza Mazzini, 1 66036 Orsogna (Chieti) Italy