Tra la bellezze delle dame e le sfavillanti armature, lo sfolgorio dei colori delle bandiere e lo scalpitio dei nervosi purosangue inizia la Giostra.

Descrizione

La Quintana di Ascoli vive di momenti e tempi diversi, che ricalcano il percorso rituale delle antiche celebrazioni cittadine, puntualmente descritte negli Statuti e nei documenti anzianali medioevali: il giuramento, la lettura del bando, la mostra del nuovo Palio e il corteo il giorno di S. Anna, in coincidenza con l’apertura delle feste patronali; le gare degli sbandieratori e degli arcieri; le feste nelle taverne di sestiere; la cerimonia dell’offerta del cero grosso del Comune e dei ceri delle corporazioni al vescovo; la benedizione dei cavalieri da parte del vescovo e il sorteggio dell’ordine di assalto al saracino, la sera della vigilia della giostra; infine, il corteo storico al completo negli splendidi e curatissimi costumi d’epoca (alcuni dei quali ispirati agli abiti dei dipinti del Maestro di Offida o di Carlo Crivelli) e la giostra al campo, la prima domenica di agosto. Oggi come ieri, la città vive dentro e fuori la sua manifestazione: dal vescovo e dal capitolo della cattedrale al sindaco e alle massime autorità locali, fino al più giovane dei sestieranti che già bambino comincia a crescere con la Quintana nel sangue. La manifestazione, con la sua grande vitalità, la bellezza coreografica della città, il suggestivo fascino del corteo, i suoni, i colori, la stessa Giostra al campo, è un qualcosa di assolutamente unico ed irripetibile. Già negli antichi statuti del 1377 si parlava di giochi in onore del Santo Patrono e la Quintana, con i suoi 1500 figuranti ed i cavalieri giostranti, è un momento di autentica ascolanità. E’ la rivisitazione, anzi, la riappropriazione, delle radici culturali più intense e vissute. E’ un momento di festa ma non solo. Dietro ognuno dei figuranti c’è una sentita partecipazione emotiva ed anche e soprattutto il lavoro che una città intera ha portato avanti per tutto un anno. In questa città, che gli antichi Sabini fondarono su uno sperone di roccia alla confluenza del Tronto e del Castellano, da secoli, si ripete ogni anno la magia della Quintana. In questa città tutto è storia. Una storia viva che prende per mano l’ospite e lo guida, silenziosamente e discretamente, per le antiche rue, lungo un itinerario fatto di giardini nascosti e di chiostri profumati, persi nell’incanto di una natura ancora incontaminata dove l’uomo ha saputo fondere sapientemente arte ed ambiente, rispettando il valore di una città ancora a misura d’uomo. All’ombra delle sue torri, nell’incantevole scenario del Centro Storico, dove la vita scorre, ancora oggi, con il sapore ed il ritmo del c’era una volta, il secondo sabato di luglio (in notturna) e la prima domenica di agosto va in scena la Quintana. Preceduti dal suono delle chiarine, dal rullio dei tamburi e tra lo sventolio delle bandiere, 1500 figuranti tornano ad indossare i ricchi costumi di velluto e broccato ed Ascoli rivive la sua medievalità. Diviso nei sei sestieri cittadini e con le rappresentanze dei Castelli legati ad Ascoli, il corteo avanza per le vie del centro con il caratteristico passo scandito dal rullare dei tamburi. E’ aperto dallo stesso sindaco in carica. Il primo cittadino, Magnifico Messere della Quintana, in un elegante e severo costume d’epoca è seguito dalle Magistrature che sono rappresentate dagli stessi assessori comunali in carica e dai rappresentanti della Provincia, della Regione Marche e della Camera di Commercio, senza dimenticare i rappresentanti di arti e mestieri. Una singolarità questa che non trova riscontro in altre rievocazioni. Piazza del Popolo, il famoso salotto della città, accoglie la Quintana in una dimensione sconosciuta, magica, misteriosa, dove il rapporto tra uomo e ambiente è quasi istintivo. In un mirabile gioco di spazi architettonici che dilatano le forme fisiche in un’ottica di sovrastante maestosità, piazza del Popolo è l’emblema ed il cuore stesso di Ascoli. Come su una naturale passerella, procedono regali le splendide dame, insieme ai cavalieri, agli armigeri ed a tutto il popolo quintanaro, tra lanci di bandiere e gonfaloni portati con orgoglio ad annunciare il cavaliere giostrante. Infine il campo di gioco dove ci si attesta, agli ordini del Mossiere, davanti alle autorità. E’ il momento delle grida, badate a voi:le armi in pugno, presentate le vostre armi, salutate, rimettete le armi a terra, riposatevi sulle vostre armi, gridate con me: viva Ascoli!!. Ed è a questo punto, con la spettacolare sciamata, che entrano di nuovo in campo per l’esibizione collettiva gli sbandieratori (tra di loro ve ne sono alcuni che hanno vinto anche l’Olimpiade della Bandiera) che scagliano in cielo i loro drappi con lanci che stupiscono gli spettatori per la loro esecuzione. Al termine della loro esibizione la Quintana entra nel vivo della gara ed in campo scendono i cavalieri per rendere omaggio alle rispettive dame e raccogliere il fazzoletto con i colori del sestiere. Poi, secondo l’ordine stabilito dal sorteggio, i cavalieri iniziano la gara. Tre tornate con nove assalti al saracino. E’ il momento della verità, lungo il difficile percorso ad otto. Sono attimi di fortissima tensione. Uno sforzo spasmodico accomuna, come in un plastico e dinamico monumento equestre, cavallo e cavaliere; lo si vede dalla muscolatura tesa dell’animale, dalle nervature affioranti e la suggestione della giostra coinvolge tutti, pubblico ed interpreti. E’ il momento per il quale si è lavorato per tutto un anno.In pochi secondi un sestiere sarà il vincitore oppure piomberà nell’anonimato degli altri piazzamenti. Per tre tornate esiste solo la vittoria e l’urlo della folla che incoraggia i cavalieri. Al vincitore, infine, il palio, un drappo di velluto che ogni anno viene affidato alla realizzazione di un notissimo artista nazionale. Poi, lentamente il corteo si ricompone. Vinti e vincitori hanno consumato il rito della Quintana ma il vero, unico, vincitore è Ascoli!

Informazioni

Ente Quintana di Ascoli Piceno Piazza Arringo, 8 Tel. 0763.298223 Fax. 0763.261998 ente.quintana@comune.ascolipiceno.it

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