Festa di San Vivenzio

La devozione per San Vivenzio, vissuto nel lontanissimo V secolo e santo per acclamazione popolare, è molto sentita nella cittadina di Blera, tanto che per tre volte l'anno il borgo si ferma attorno al suo patrono.

Descrizione

La devozione per San Vivenzio, vissuto nel lontanissimo V secolo e santo per acclamazione popolare, è molto sentita nella cittadina di Blera, tanto che per tre volte l’anno il borgo si ferma attorno al suo patrono, dando vita a giornate ricche di suggestione, tra sacro e profano: in inverno l’11 dicembre, e in primavera il Lunedì di Pasquetta e a maggio con due suggestivi e intensi pellegrinaggi da Blera al Santuario di Vivenzio a Norchia, località ben nota anche per la presenza della più grande necropoli rupestre etrusca, in un percorso nella natura tra canti e preghiere. Per la festa patronale invernale, all’appuntamento dell’11, esclusivamente religioso, ci si prepara nei tre giorni precedenti e i riti si concludono nel successivo detto S. Vivenzino: nel primo giorno del triduo si espongono le reliquie del santo patrono e si svolgono funzioni religiose che si ripetono nei giorni successivi. L’appuntamento più folcloristico è la diana, ossia la sveglia mattutina dell’11 prima dell’alba, per la messa solenne delle 5, celebrata di buon’ora per tradizione, nel rispetto della giornata di lavoro dei contadini. Altra messa alle 10 con la processione solenne e, a seguire, una seconda processione con le reliquie del santo, che restano esposte fino alla sera del giorno successivo per il bacio e poi riposte nella cripta. La festa offre l’occasione per trascorrere una giornata di intensa spiritualità, a contatto con le tradizioni religiose-devozionali dei più antichi borghi d’Italia, in un luogo ricco di storia ma altrettanto semplice e incontaminato nel cuore della Tuscia.

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