Descrizione
Tra leggenda e storia in tempo di pestilenze, Conversano rende omaggio al Santo Taumaturgo. Oltre 200 figuranti tra cavalieri, madonne e pellegrini restituiscono alla tradizione il culto locale rivisitando la stravaganza del costume nel corso dei secoli. San Rocco di Montpellier, secondo gli studiosi è originario della nota città della Francia Meridionale, tutt’oggi meta di pelegrinaggio. Il suo culto si è diffuso in tutta Europa già dal 400 per le sue qualità di taumaturgo. Si racconta, infatti, che il Santo dopo aver lasciato la sua terra sia giunto finanche in Italia seguendo un lungo cammino di fede: intorno al 1371 è a Piacenza per portare aiuto e giovamento ai malati dell’ospedale di Nostra Signora di Beltlemme, quando la pestilenza è il male più temuto. Così a Conversano tra storia e leggenda la festa liturgica in onore del Santo guaritore (“coloro che colpiti dalla peste ricorreranno al nome e alla intercessione di San Rocco saranno liberati dal male”) si innesta ad una ricostruzione storica della cavalcata e del corteo in abiti medievali, ricordata negli scritti di Sante Simone come una delle feste principali del paese in devozione di San Rocco. Dunque per devozione alla cavalcata partecipavano i benestanti del tempo (la classe borghese) che sfilando per le vie principali del paese avevano la possibilità di pavoneggiarsi agli occhi dei fedeli, vestendo abiti importanti e seguiti dai vassalli. Di fatti come ricorda lo stesso Sante Simone più vassalli aveva il cavaliere più questi aveva importanza. Nel corso della cavalcata sfilavano circa quindici cavalieri seguiti dalle congreghe e poi dal Santo. Fonte: San Rocco Contro la Malattia di Paolo Ascagni
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