Descrizione
“U’ càtalèttu” storico Carnevale luciese a Santa Lucia del Mela. Le sagre dei maccheroni e dei dolci di carnevale. Sarà un’ottima occasione per assaporare pietanze cucinate esclusivamente dai maestri ristoratori e dai pasticceri luciesi! grazie alla loro collaborazione, potrete degustare i MACCHERONI AL SUGO e le tipiche “FRAVIOLE” di ricotta, il dolce principe del carnevale luciese. Sfilate allegoriche, gruppi mascherati e degustazioni di ricette tipiche: sono questi gli ingredienti del Carnevale luciese, che torna per divertire grandi e piccoli. La città si veste a festa per l’attesa rievocazione del “Cataletto”, rito carnevalesco dalle origini antichissime, e per l’allestimento di un corteo molto speciale. Le sagre in piazza. Immancabili poi gli appuntamenti con i sapori che da sempre allietano questo speciale momento dell’anno: tutti in Piazza per la Sagra della salsiccia e per degustare i maccheroni di Carnevale e i golosi dolci tipici, dalle “fraviole” alle “chiacchiere” e alla “pignolata”. Il “cataletto” Guardando ai secoli passati, grazie all’ausilio di documenti d’archivio e testimonianze orali, è stato possibile salvaguardare dall’oblio una pagina importante del folklore luciese, legato appunto alle fastose celebrazioni che, storicamente, hanno fatto del Carnevale uno degli eventi più attesi e seguiti di tutto l’anno. Così al “cataletto”, animando le piazze e i quartieri, offre un’occasione unica di partecipare ad una suggestiva rievocazione “in notturna”. Al centro di questo evento, la morte simbolica di Carnevale che, dopo aver mangiato e bevuto a dismisura, viene accompagnato in un finto corteo funebre dagli strepiti generali e dal pianto delle cianci morti, ovvero le classiche prefiche. Soprattutto nel secondo dopoguerra, il cataletto rappresentava uno dei riti centrali nel calendario festivo luciese, anche per il valore antropologico che, in unepoca di austerità, legata per esempio ai pochi mezzi generalmente disponibili per imbandire la tavola, consentiva libertà ed eccessi altrimenti proibiti. Non a caso in Piazza Milite Ignoto viene riproposto il processo a Carnevale, che, nella tradizione, veniva accusato di golosità e ingordigia (tanto da morire con una fraviola in bocca), con giudici, medico e prete pronto per il funerale grottesco. L’altro momento importante è lo “sposalizio”, un finto matrimonio grottesco caratterizzato da un copione di scherzi e divertimento. Sempre da piazza Milite Ignoto, parte il corteo allegorico vero e proprio, sino a Piazza Duomo dove viene bruciato un fantoccio, su un rogo scoppiettante, come simbolo della fine della festa e l’inizio della quaresima, segnato dal suono delle campane (il cosiddetto “campanazzu”).
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